La germinazione semi è la prima delle tre fasi di vita del ciclo di una pianta di cannabis, ed è anche la fase più critica ed importante in ogni tipo di coltivazione indoor o idroponica.

In questo stadio del processo di evoluzione della pianta, i semi cominciano ad assorbire acqua e, di conseguenza, iniziano a crescere.

Ciò determina la rottura del tessuto stesso del seme da cui ne fuoriesce la radice, un elemento indispensabile per l’approvvigionamento dei nutrienti che consentirà alla pianta di sopravvivere.

 

 

In questa guida ti spiegheremo come germinare semi, rispondendo a quelle che sono le domande più frequenti sulla germinazione dei semi in casa come, ad esempio, quali sono le tecniche più adeguate da seguire, e quali invece gli errori da evitare per non pregiudicare la semina dei semi di cannabis

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Quali fattori determinano una buona fase di Germinazione?

Prima ancora di capire quale sia il metodo corretto di germinazione dei semi di marijuana, è fondamentale creare le condizioni climatiche ed ambientali ideali per i primi momenti di vita delle tue piante.

Al di là della tecnica di coltivazione che sceglierai, infatti, devi fare attenzione ad alcuni fattori essenziali quali:

  1. Temperatura;
  2. Umidità;
  3. Luce.

Tutti parametri che puoi facilmente simulare ed ottimizzare nella tua coltivazione indoor, aumentando le tue probabilità di successo. Ma cerchiamo di analizzarli nel dettaglio come seminare semi di cannabis.

Per fare germinare i semi la temperatura e l'umidità sono valori fondamentali da tenere sotto controllo, dal momento che i semi di ogni specie difficilmente germinano sotto i 16-18°C, ed altresì, per schiudersi, devono necessariamente assorbire acqua per rompere la pellicola e liberare il germoglio.

La temperatura di germinazione deve essere costante e regolare per tutta la fase, ed oscillare tra i 18°C ed i 25°C massimo. Il livello di umidità ottimale, invece, si aggira tra il 75% e l’85%.

I germogli, infatti, amano gli ambienti molto umidi poiché il loro apparato radicale è ancora poco sviluppato per poter assorbire dal terreno il nutrimento e l’acqua necessari a crescere. Questo livello va mantenuto costante fino a quando le radici non saranno ben sviluppate ed ancorate al substrato. 

Arriviamo al capitolo luce. La domanda che spesso i growers si pongono sulla germinazione è: “La pianta deve stare al buio?”. C'è chi usa armadi, cassetti, chi addirittura costruisce scatole apposite oscurate: tutti metodi praticabili, per carità. Del resto, i semi amano il buio.

Tuttavia, la nostra esperienza ci suggerisce che il germoglio di canapa appena schiuso, necessita immediatamente di una fonte luminosa adatta per orientarsi.

Quindi, è necessario procurarsi subito una fonte luminosa adatta, come una lampada per germinazione, in modo da garantire ai germogli cicli di almeno 18 ore di luce al giorno.

Un altro aspetto molto importante da considerare, prima di avviare la propria coltivazione indoor, riguarda la freschezza e la vitalità del seme da far germogliare.

Semi scuri, solidi al tatto e con un età ottimale, sono semi sani, vitali e di qualità che avranno molte più chance di germogliare anche con una certa rapidità (circa 12-36 ore).

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Tecniche e tipologie di Germinazione dei semi di cannabis

Oltre a seminare semi di cannabis in terra esistono tantissimi modi, più o meno affidabili ed efficaci, per la germinazione dei semi di marijuana come, ad esempio:

  • Ovatta o garza di cotone;
  • Fazzoletto di carta inumidito;
  • Bicchiere d’acqua;
  • Lana di roccia;
  • Torba (Jiffy);
  • Filtro di caffè;
  • Cubi di cocco.

Accanto a tutti queste tecniche di germinazione, c’è poi quella forse più usata in assoluto, ovvero la coltivazione direttamente in terra, il modo indubbiamente più semplice ed efficace per far germogliare il tuo seme.

Germinazione dei semi in acqua o terra: metodi a confronto

Dunque, abbiamo visto come seminare semi di cannabis e come si possono far germinare con vari metodi, ma sicuramente i più usati dai coltivatori sono:

  1. Piantare il seme di direttamente nel substrato di coltivazione;
  2. La germinazione con tovagliolo di carta bagnato.

Come far germogliare i semi prima di piantarli?

La germinazione dei semi nel substrato di coltivazione, che si tratti di un vaso o di un prato, è il metodo più naturale che esista. In fondo, è in questo modo che i semi germogliano in natura.

Se opti per questo metodo, dovrai munirti di un vaso da circa 0,4 litri con del terriccio, praticare un piccolo foro profondo 1,5/2 cm, inserirvi il seme all’interno e ricoprirlo bene col terriccio.

 A questo punto, tutto ciò che dovrai fare è assicurarti che nei successivi 2/4 giorni la terra si mantenga sempre umida e che la temperature non scenda sotto i 18°. Passati i 2/4 giorni dovresti già trovare il seme germinato.

Un altro metodo molto noto è quello della germinazione mediante un tovagliolo di carta inumidito. Il seme viene avvolto in più strati di carta bagnati e chiuso tra due piatti, in modo che si trattenga tutta l’umidità.

Questa camera di germinazione improvvisata viene lasciata in un luogo caldo e al buio fino a quando – dopo circa 2-3 giorni – non spunterà il germoglio, che andrà subito messo a dimora in terra.

A differenza di quest’ultimo metodo, la germinazione del seme direttamente a terra nel suo recipiente finale eviterà sicuramente alla pianta lo stress di essere trapiantata in vasi più grandi.

I rischi e gli inconvenienti di entrambi questi metodi di germinazione, invece, riguardano il possibile marciume del seme, se non viene moderata bene la quantità di acqua.

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Qual è il tempo di germinazione dei semi?

Germinare i semi, come già abbiamo detto, è la prima fase del ciclo di vita della pianta. Per far sì che questa avvenga correttamente bisogna assicurarsi di aver dato al seme tutte le condizioni ottimali per la schiusa, in termini di umidità e temperatura soprattutto.

Il processo di germinazione funziona pressappoco così:

  • Quando il seme inizia ad assorbire acqua aumenta di dimensione;
  • L’incremento di volume causa la rottura delle pareti esterne e la fuoriuscita del tessuto;
  • Il seme aprendosi fa fuoriuscire la radice e subito dopo spunta anche il germoglio.

Ma quali sono i tempi di germinazione? Va innanzitutto chiarito che il tempo di germinazione dei semi di cannabis varia a seconda della varietà del seme ed anche della sua freschezza. Orientativamente, si può dire che i semi di cannabis germinano in un periodo che oscilla dai due ad i 4 giorni

Una domanda che spesso si pongono i growers che decidono di coltivare piante autofiorenti, è se la germinazione dei semi autofiorenti sia uguale alle altre specie.

La risposta è: “Sì”. Quando seminate semi autofiorenti germinano nella stessa maniera e nelle stesse tempistiche degli altri tipi di semi di cannabis. E come gli altri semi è soggetta a frequenti errori di semina, come vedremo nel prossimo paragrafo.

Quali sono i più frequenti problemi ed errori nella germinazione dei semi

Pur trattandosi di una operazione molto facile e veloce, la germinazione dei semi di cannabis può incorrere in alcuni errori, ma a cui – per fortuna – è possibile rimediare tempestivamente per non compromettere fatalmente il successo della propria coltivazione.

Conoscere in anticipo i problemi più comuni, infatti, è sicuramente un metodo efficace per evitare di sbagliare e portare a germinazione i semi nel miglior modo possibile.

Ecco, dunque, i 7 errori che devi assolutamente evitare se vuoi assicurarti una corretta fase di germinazione:

  1. Bagnare eccessivamente o lasciare asciugare troppo la germinazione: il substrato non deve essere mai completamente asciutto e neppure troppo bagnato, perché i semi necessitano di un certo livello di umidità;
  2.  Germinare le semenze a lungo: l’ideale è piantare i semi quando la radichetta che spunta è lunga 1-2 cm massimo, tempi lunghi possono influire negativamente sullo sviluppo delle radici;
  3. Piantare il seme in modo errato e troppo in profondità: il seme di cannabis va piantato con la punta verso l’alto e non troppo a fondo nel terriccio (circa 2 cm);
  4. Impiegare un substrato che non sia sterile, cioè un terreno contaminato da spore, parassiti ed altri radici;
  5. Non utilizzare vasi della grandezza appropriata: in quelli piccoli lo sviluppo delle radici sarà limitato, in quelli troppo grandi aumenta il rischio di eccessiva irrigazione e di marciume;
  6. Concimare e nutrire eccessivamente il substrato: la piantina può essere danneggiata da troppa sovralimentazione;
  7. Piantare semi diversi all’interno dello stesso vaso: con il sovraffollamento di radici, la pianta si svilupperà su uno stelo allungato debole con poche ramificazioni laterali e con una distanza internodale estesa, compromettendo la produzione delle infiorescenze.

Essendo la germinazione dei semi una fase molto importante e delicata della vita della pianta, il nostro consiglio è quello di dotarsi di tutti gli strumenti ed i prodotti necessari ad ottimizzare il tuo futuro raccolto di canapa.

Inoltre ti consigliamo di consultare la nostra guida che può aiutarti a scegliere i semi di cannabis buoni con elevata germinabilità.

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Germogliare semi: cosa è necessario?

Che tu decida di far germogliare i semi di cannabis direttamente in terra, oppure intendi optare per la germogliazione in acqua, è sempre opportuno dotarsi di alcuni strumenti come: i Jiffy supporti per la germogliazione dei semi idonei a far nascere le tue piante.

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