Le lampade HPS per piante sono state inventate da un fisico Americano di nome Arthur Compton intorno al 1920, le aziende: Philips olandese e la Osram tedesca, nel 1932 furono le prime a produrre in serie questo modello di lampade. Passati alcuni anni, nel 1950 ci fu una grande evoluzione tecnologica, che consentì l’isolamento del tubo di scarica per mezzo della tecnica del sottovuoto, aumentandone l'affidabilità e riducendo la fragilità delle lampade hps.
Cosa sono le lampade HPS ed MH
Per la coltivazione indoor esistono due tipi di lampade HID (High-intensity Discharge, lampade a scarica ad alta intensità).
- Lampade HPS per fioritura (High-Pressure Sodium, ad alta pressione di sodio)
- Lampade MH per crescita (Metal Halide, a ioduri metallici).
Quali differenze ci sono tra i due tipi di illuminazione?
Le lampade HPS producono uno spettro di luce rossastro-arancione, che è ideale per la fase di fioritura delle piante. Mentre le lampade MH, emettono una luce bianco-bluastra, ideale per il periodo di vegetativa “crescita” delle piante. Oggi la maggior parte dei coltivatori adopera nelle coltivazioni indoor lampade HPS AGRO, che sono delle luci che emettono tutti e due gli spettri, adatti sia alla crescita che alla fioritura delle piante. Mentre i coltivatori di maggior esperienza, adoperano tutti e due i tipi di luce, alternando le lampade HPS e MH a secondo della fase vitale della pianta.
Wattaggio disponibile delle lampade MH per crescita e HPS per fioritura
- Lampada HPS 150W
- Lampada HPS 250W
- Lampada HPS 400W
- Lampada HPS 600W
- Lampada MH 150W
- Lampada MH 250W
- Lampada MH 400W
- Lampada MH 600W
Lampade MH e HPS vantaggi
Le lampade MH ed HPS sono ancora ad oggi il sistema di illuminazione più usato dai coltivatori, in quanto sono piuttosto economiche rispetto ad altri sistemi d'illuminazione per la coltivazione. Sono semplici da installare, sicure e il rapporto di produzione grammo x wat è il migliore sul mercato.
Lampade MH e HPS svantaggi
La lampade MH ed HPS emettono una grande quantità di calore. Di conseguenza si necessita di un impianto di areazione adeguato per rinfrescare tutta la grow box e dare una corretta ossigenazione alle piante. Sia le lampade MH che HPS tendono a diminuire intensità luminosa con il passare del tempo. La durata di vita è piuttosto corta, solitamente non durano per più di un anno di lavoro. Quindi per una buona riuscita in una coltivazione indoor è consigliabile una sostituzione con data frequenza. Le lampade HPS e MH non si possono collegare direttamente ad una normale presa elettrica, ma necessitano di un alimentatore per accendersi.
Lampade HPS Agro
Le lampade HPS Agro sono delle luci ad alta pressione di sodio, che emettono uno spettro di luce adatto a stimolare le piante sia durante la crescita che durante la fioritura. Solitamente chi acquista una lampada HPS Agro?
Principalmente il novizio che si approccia alla coltivazione indoor, opta per questo tipo di lampade, che comunque garantiscono una ottima resa. In più non c è la necessità di sostituire il bulbo, nelle varie fasi vitali della pianta.
Sul mercato esistono vari produttori di questo tipo di lampade. Le migliori lampade per piante HPS Agro sono la Philiphs, Sylvania, Sunmaster e Osram. Queste oltre a garantire una complessità di spettro veramente efficacie, hanno una durata maggiore rispetto a bulbi commerciali come: Cultilite, pure light o sonlight.
Wattaggio disponibile delle lampade HPS AGRO
Lampade HPS basso consumo
Esistono lampade HPS basso consumo? Questa è una domanda che viene rivolta molto spesso a noi operatori del settore, purtroppo la risposta è no!!. Anzi quando si coltiva con lampade HPS o MH, oltre all’assorbimento di energia pari al wattaggio del bulbo, bisogna aggiungere un piccolo assorbimento di energia utilizzato dall’alimentatore, che funziona da trasformatore di corrente. Se si vuole usare lampade a basso consumo per coltivazione la nostra scelta deve cadere su lampade cfl o led. Sia le lampade cfl che i led, oltre a consumare meno corrente, non hanno bisogno dell’alimentatore per essere collegate alla rete elettrica, bensì si collegano in maniera plug&play “direttamente con una spina alla presa”.