La grande novità dei Semi ibridi F1 autofiorenti sta cambiando radicalmente il modo di coltivare. La cannabis è una pianta meravigliosa, ma fino ad ora, coltivarla è stato un po' come giocare alla roulette russa.
Varietà geneticamente uguali producevano piante con cicli di vita e caratteristiche diverse, dagli aromi ai livelli di potenza, rendendo la coltivazione imprevedibile e poco uniforme.
Ma con l'avvento dei semi ibridi F1 di Royal Queen Seeds nel 2023, tutto questo è destinato a cambiare. Dopo anni di sviluppo, infatti, la seed bank, sta lanciando sul mercato semi selezionati accuratamente da genetiche pure, esclusive e di qualità.
Per la prima volta nella storia di questo business, i growers di tutto il mondo potranno finalmente godere di una stabilità e una uniformità mai viste prima. Con un vigore senza pari, piante più alte e una produzione di raccolto maggiore, gli ibridi F1 stanno già cambiando il modo in cui la cannabis viene coltivata e probabilmente lo faranno sempre di più.
E il bello è che i vantaggi non finiscono qui. Perché non soltanto i growers commerciali possono coltivare cannabis in modo più efficiente e produttivo, ma anche i pazienti possono ora accedere a cannabis medica più affidabile.
Noi di Grow Shop Italia abbiamo parlato e discusso molto col caro amico Nino e lo staff della Royal Queen Seeds su questa novità assoluta da 3 lustri a questa parte, in pratica dai tempi dell'introduzione delle autofiorenti nel cannabusiness. Il dibattito è stato subito molto accesso , non soltanto tra di noi, ma tra tutti i growers e gli appassionati europei del settore.
Appare logica e scevra da ogni complottismo polemico la domanda che tutti in fondo si staranno facendo: “Ma questi ibridi funzioneranno davvero?”.
Noi un'idea ce la siamo fatta e la nostra risposta è: “Sì! Funzioneranno”. Ma ci siamo anche chiesti: “Questa novità apporterà un reale valore ed evoluzione alla specie della cannabis?”. Ma intanto proviamo a spiegare di cosa si tratta.
Ecco nel dettaglio cosa troverai all’interno di questo articolo:
- Ibridi F1 autofiorenti: cosa devi sapere sul processo di ibridazione
- Cos’è un seme ibrido e quali sono le sue caratteristiche?
- Differenze tra ibrido F1 e F2
- Vantaggi delle sementi F1: perché sceglierle?
- Semi di Cannabis ibridi F1: standardizzare o lasciare che la natura prevalga?
Continua a leggere.
Leggi anche: “Le migliori varietà di cannabis di sempre”.
Ibridi F1 autofiorenti: cosa devi sapere sul processo di ibridazione
Ti sarà capitato sicuramente di piantare un lotto di semi di cannabis di una medesima varietà, che poi sono tutti germogliati in piantine molto diverse fra loro. Con i semi di cannabis ibrida F1 questo non ti accadrà più.
Gli ibridi F1 autofiorenti sono una categoria di semi di cannabis creati attraverso un processo di combinazione genetica tra diverse varietà di autofiorenti. L’ibridazione e l’incrocio sono prassi assai diffuse nel mondo della coltivazione. C’è una differenza sostanziale tra i due processi.
L’ibridazione, che è ciò che ci interessa, è una pratica del tutto naturale che ha lo scopo di combinare le migliori caratteristiche di ogni varietà genetica (mediante l’incrocio di pollini maschile e femminile) in modo da produrre ceppi di piante che crescono rapidamente e con un alto potenziale di resa. A differenza dell’incrocio, quindi non si ha nessuna manipolazione del corredo genetico.
Ma vediamo esattamente come nasce un ibrido F1 autofiorente:
- Si scelgono due genetiche genitrici “pure” diverse con caratteristiche desiderabili;
- I genitori vengono incrociati tra loro per dare vita a una nuova pianta che avrà una combinazione di geni di entrambi.
La differenza con l’ibridazione tradizionale è che nel caso degli F1 il lavoro di breeding viene fatto partendo da due linee genetiche pure. Questa operazione è anche nota con il nome di “inincrocio”.
La discendenza ibrida F1 acquisirà le caratteristiche migliori. Si parla di “eterosi” ovvero una manifestazione intensificata dei tratti desiderabili di entrambi i genitori. Le piantine saranno quindi più grandi e forti, più resistenti con un potenziale di resa rapido ed elevato, più ricche di cannabinoidi e terpeni.
L’inincrocio è soltanto il primo passo nel processo di creazione dell’ibrido F1. I semi auto ibridi F1 ottenuti sono ulteriormente selezionati e coltivati in modo da individuare quelli che presentano le caratteristiche desiderate.
In buona sostanza, i semi sono testati per la loro capacità di auto fioritura, per la loro crescita e produzione. Una volta selezionata la varietà, i semi sono stabiliti per garantire una maggiore uniformità e omogeneità genetica nella produzione di nuove piante.
Cos'è un seme ibrido e quali sono le sue caratteristiche
I semi di cannabis F1 sono probabilmente il futuro della genetica della cannabis. A differenza dei semi ibridi tradizionali, che possono essere creati incrociando qualsiasi varietà di cannabis, gli F1 nascono da due linee genetiche pure.
Questa tabella ti aiuta a capire meglio la differenza:
Varietà cannabis Ibrida F1 |
Varietà cannabis tradizionale |
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Già da tempo i semi F1 sono utilizzati nel campo della coltivazione di piante ornamentali e di frutta, verdura e ortaggi. Tuttavia, sono assolutamente una novità nel mondo della cannabis, di cui la Royal Queen Seeds è l’assoluta pioniera.
Grazie al vigore dell’ibrido, trasmesso per incrocio dalle due genetiche genitrici pure, un seme di F1 ibrida è in grado di offrire:
- Stabilità e vigore;
- Resa maggiore senza rivali;
- Raccolti uniformi;
- Piantine più grandi;
- Thc più alto.
Una vera rivoluzione per la coltivazione della cannabis su qualsiasi scala, non trovi? Ma prima di dirti perché è realmente vantaggioso coltivare piante autofiorenti nate da ibridi F1, soffermiamoci su una differenza fondamentale.
Differenze tra ibrido F1 e F2: quali sono?
I semi "F1" sono chiamati così perché si tratta della prima generazione di sementi prodotte dall'incrocio di due varietà diverse, geneticamente pure. L'abbreviazione “F1” sta dunque per “prima generazione filiale”.
Quando i semi ibridi F1 sono coltivati e successivamente incrociati, le sementi che risultano prenderanno il nome di semi di cannabis F2. In questo caso, la sigla “F2” sta ad indicare appunto la seconda generazione.
Le principali differenze riguardano:
- Stabilità genetica: gli F1 tendono ad essere più stabili dal punto di vista genetico rispetto agli F2, poiché la prima generazione di incrocio combina solo due genitori con caratteristiche diverse, mentre gli ibridi F2 combinano diverse combinazioni di geni;
- Omogeneità: gli ibridi F1 tendono ad essere più uniformi nella loro crescita e nella loro produzione di fiori rispetto agli ibridi F2, poiché tendono ad avere caratteristiche genetiche molto simili tra loro e ai genitori originali;
- Potenza: in alcuni casi, gli ibridi F2 possono essere più potenti degli ibridi F1, poiché la combinazione di geni diversi può portare a una maggiore espressione di certe caratteristiche genetiche;
- Complessità: gli ibridi F2 possono essere più complessi geneticamente, poiché sono il risultato di un incrocio tra due ibridi F1 che hanno già una combinazione di geni diversi.
In sintesi, la diversità di queste due categorie di semi di cannabis sta nel loro processo di creazione oltre che nelle caratteristiche genetiche. La scelta tra un ibrido e l'altro dipende dalle preferenze personali del coltivatore e dalle esigenze specifiche di ogni coltivazione. Ma vediamo ora pregi e difetti dei semi autofiorenti F1: continua a leggere.
Vantaggi delle sementi F1: perché sceglierle?
Gli ibridi autofiorenti F1 della Royal Queen Seeds indubbiamente offrono alcuni vantaggi sorprendenti e significativi che si possono riassumere in:
- Piante uniformi con tratti di crescita stabili;
- Assenza di variazioni fenotipiche rilevanti;
- Crescita e fioritura più rapida;
- Maggiore resistenza a condizioni sfavorevoli, parassiti e stress;
- Rendimenti più alti;
- Concentrazione di cannabinoidi e terpeni più alta e più stabile che si traduce in un prodotto finale potente ed uniforme;
- Contenuto di THC più elevato.
Le piante ibride F1 sono robuste e stabili, offrono un alto livello di resistenza contro insetti e parassiti dannosi, e producono cime cariche di THC e CBD in grandi quantità. E quando diciamo che sono uniformi, non stiamo certo dicendo un’esagerazione!
Puoi coltivarne 10 come 10.000: ogni esemplare mostrerà la medesima struttura in termini di altezza e dimensioni, lo stesso aspetto e un profilo fitochimico quasi identico. Grazie alla loro natura autofiorente femminizzata, sono anche più facili da gestire e controllare, dunque ideali anche per growers di qualsiasi livello di esperienza.
Che tu sia un coltivatore principiante o un grower professionista con una una coltivazione su larga scala, sappi che questi ibridi F1 sono perfetti se desideri colture stabili, omogenee e dal vigore senza rivali, con rese abbondanti e di prima qualità in coltivazioni indoor, outdoor o in serra.
Tuttavia, vogliamo essere onesti al 100%, ci sono alcune sfide nell'utilizzo dei semi ibridi F1. Tecnicamente gli ibridi F1 sono delle piante che attraverso un processo di breeding e inbreeding vengono standardizzate. In questo modo, i loro semi produrranno piante sempre più uguali ed omogenee tra loro.
Questo processo di ibridazione, come accade nelle razze di cani e nelle specie vegetali, da un lato comporta una maggiore purezza e la possibilità di programmare più il futuro, d’altro canto però impoverisce alcune aspetti quali:
- La capacità naturale delle piante di adattarsi;
- La variabile che produce competizione e miglioramento di aspetti genetici recessivi o dominanti.
Insomma, in parole povere, in natura è l’adattamento della specie e la variabile non standardizzata a creare evoluzione e miglioramento nei sapori, negli aromi e nella resistenza, ovviamente a discapito delle specie più deboli, come ci insegna Mendel.
La standardizzazione F1 crea sì più uguaglianza e omogeneità in una coltura, consentendo un controllo maggiore e una programmazione futura del business, ma inevitabilmente si perde qualcosa.
Semi di Cannabis ibridi F1: standardizzare o lasciare che la natura prevalga?
L’ibridazione F1, come abbiamo visto, è un processo che sebbene nuovo nel mondo cannabico, è già da anni impiegato con successo nel vivaismo ornamentale e nella orti-frutticoltura.
Avrai visto sicuramente sui banchi del supermercato frutta e ortaggi praticamente perfetti, tutti uguali nella forma e nel colore, senza ammaccature.
Ecco, mettendo da parte per un attimo il mondo della cannabis e parlando più in generale, quello è l’esempio più lampante della standardizzazione di semi ibridi F1.
Questa evoluzione delle moderne tecniche di coltivazione, è ampiamente utilizzata in tutto il mondo per produrre alimenti di alta qualità e di bell’aspetto forse, ma che mancano del sapore autentico di una volta. E ciò che mangiamo, ad esempio, quanto può influire sulla salute?
È questa la riflessione, tanto banale quanto profonda, con cui vogliamo lasciarti. I semi ibridi F1 autofiorenti saranno davvero il futuro o la rovina del settore?
Non è importante considerare soltanto i vantaggi ma anche le sfide che l’impiego di queste sementi ci pone di fronte. E, alla luce di questo, utilizzarli in modo responsabile per garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilità a lungo termine.
Standardizzare la produzione, sì. Ma a volte sarebbe meglio lasciare la natura libera di evolversi secondo le sue regole, non credi?
Scopri la nostra categoria dedicata agli Ibridi F1 autofiorenti di Ryal Queen Seeds.