Coltivare il peperoncino non è un'impresa difficile, ma neppure una di quelle da prendere alla leggera.
In vaso sul balcone o a terra nell’orto, i peperoncini piccanti sono indubbiamente tra gli ortaggi più amati dai coltivatori per il loro attecchimento rapido. Tuttavia, si tratta di una pianta che richiede anche una cura costante.
La pianta di peperoncino (Capsicum) è un arbusto a rotazione perenne o annuale, originaria dell’America Centrale. Ne esistono centinaia di varietà al mondo, a diversi gradi di piccantezza.
Quanto il peperoncino sia piccante dipende soprattutto dal contenuto della capsaicina, una sostanza naturalmente presente nel frutto della pianta e che ne determina il tipico sapore.
Hai deciso ad impiantare una coltivazione di peperoncini?
Prima di farlo, dovresti capire quale varietà vuoi coltivare. Le possibilità, come ti abbiamo accennato poc’anzi, sono innumerevoli. Tuttavia le specie più apprezzate a livello botanico sono:
- Capsicum annuum, la più diffusa in Italia e a cui appartengono la maggior parte delle varietà esistenti, ad esempio jalapeno, serrano, paprica, piccante di cayenna, piccante calabrese ecc…;
- Capsicum baccatum, i più famosi sono i peperoncini sudamericani aji;
- Capsicum chinense, specie molto piccante di cui fanno parte gli habanero e i fuoco della prateria;
- Capsicum frutescens, specie di peperoncini che comprende anche il famoso tabasco;
- Capsicum pubescens, specie di peperoncini messicani tra cui troviamo il rocoto.
In questo articolo troverai una dettagliata guida alla coltivazione del peperoncino, sia in vaso che nell’orto, partendo dalla semina e fino alla raccolta.
Ti spiegheremo, quindi, come si coltiva il peperoncino in casa e scoprirai tutti i migliori consigli, trucchi e strategie per difendere le tue coltivazioni e ottenere piante sane e forti.
Inoltre negli ultimi anni è sempre più attuale ed economico, coltivare piante di peperoncino in idroponica.
Tutto quello che devi sapere prima di iniziare a coltivare il peperoncino
Dal punto di vista della coltivazione, il peperoncino piccante non è particolarmente difficile da far crescere né indoor e né outdoor. Tuttavia, entrambe le condizioni richiedono alcune accortezze, soprattutto per quanto riguarda la scelta del periodo di semina.
Nella buona riuscita di una coltivazione e una adeguata fruttificazione della pianta, infatti, incidono 3 fattori, ovvero:
- Temperatura;
- Luce;
- Tipologia di terreno (inclusa concimazione e irrigazione).
Luce e calore sono elementi determinanti.Se nella fase di germinazione è necessario un ambiente buio, nella fase di crescita e fioritura i peperoncini piccanti prediligono luoghi di coltivazione luminosi e soleggiati, dalle 12 alle 18 ore al giorno di luce.
Ovviamente, questo è un aspetto da considerare soprattutto per coltivare indoor i tuoi peperoncini. Coltivando in uno spazio esterno in primavera ed estate avrai esattamente il numero di ore di luce necessarie.
La temperatura ideale è fra i 20°C e i 30°C. In ogni caso, non dovrebbe mai scendere al di sotto dei 10°C-12°C. A temperature troppo basse le piante subirebbero danni irreversibili.
Inoltre, la temperatura è fondamentale per determinare il grado di piccantezza del frutto. All’aumentare della temperatura ambientale aumenta anche il contenuto dei capsaicinoidi che rende il peperoncino più piccante.
Il terreno di coltivazione ideale deve essere morbido, abbastanza umido, altamente drenante, ricco di sostanze organiche e con un pH leggermente acido (tra 4.5 e 6.5)
Per evitare pericolosi ristagni d’acqua, la pianta va innaffiata con regolarità ma senza eccedere e solo quanto lo strato superficiale del terreno apparirà asciutto.
Non è indispensabile usare fertilizzanti, soprattutto se si coltiva in piena terra. Ma è ugualmente importante la concimazione iniziale per fornire alla pianta tutti i nutrienti essenziali per crescere.
Puoi decidere di coltivare il peperoncino in pieno campo, oppure optare per una coltivazione in vaso o in una grow box. Ovviamente, la modalità di coltivazione che sceglierai, incide notevolmente anche sulla tempistica della semina, come vedremo nel prossimo paragrafo.
Come e quando fare la semina del peperoncino
Come già accennato, il peperoncino è un tipo di pianta perenne. In Italia, per via del clima che alterna estati calde a inverni freddi, lo si tratta come annuale.
Per la semina all’aperto, a seconda della zona in cui si vive, il periodo ideale solitamente va dal mese di aprile in poi, quando la temperatura minima non scende al di sotto dei 15°.
L’ideale sarebbe seminare in un semenzaio riscaldato e trapiantare i germogli nel terreno. Nel caso tu abbia a disposizione una piccola serra, è possibile anticipare il periodo di semina anche a fine febbraio-marzo.
Ecco come puoi realizzare un semenzaio in casa riducendo al minimo il margine di errore:
- Procurati un semenzaio in plastica alveolato da circa 40-50 alveoli;
- Riempi ogni alveolo con un pò di terriccio a base di sabbia e torba;
- Inserisci 2 semi per ogni alveolo, interrandoli delicatamente a circa 1 cm di profondità;
- Posiziona il semenzaio su un davanzale, sopra a un termosifone, o comunque in un luogo caldo della tua casa (ma non esposto alla luce diretta del sole);
- Innaffia ogni 3-4 giorni, nebulizzando l’acqua a temperatura ambiente con uno spruzzino.
Con le giuste condizioni di calore e umidità, e un’irrigazione costante, in pochi giorni i semi di peperoncino germinano. Quando le piantine avranno raggiunto i 10 cm di altezza (all’incirca dopo due mesi) potrai trapiantarle in un campo o in un vaso.
Lo scopo di questa tecnica di semina è sostanzialmente far nascere le piantine tra febbraio e marzo per poi piantarle ad aprile o a maggio, quando ci saranno le condizioni climatiche ottimali per la loro crescita.
Tutto ciò vale per chi decide di coltivare in campo aperto. Chi invece predilige una coltivazione in grow box, come vedremo anche nei prossimi paragrafi, riuscirà a proteggere il peperoncino dal freddo e coltivarlo come perenne.
Germinazione del peperoncino: a cosa devi fare attenzione
La semina e la germinazione del peperoncino sono due passaggi molto delicati. Se non si ha abbastanza dimestichezza, infatti, gli errori non sono poi così rari.
Ecco perché per i growers alle prime armi viene spesso consigliato di seguire il cd. Metodo Scottex. Si tratta di una tecnica di germinazione molto usata anche da quegli appassionati di coltivazione che abitano in zone dai climi rigidi.
Vediamo quindi come procedere:
- Disporre i semi di peperoncino tra due fogli di carta da cucina inumidita;
- Sistemarli in una vaschetta di plastica o in un bicchiere di plastica chiuso ma con un foro che garantisca l’aerazione;
- Inumidire lo scottex con la camomilla (aggiunta all’acqua) per velocizzare il processo.
- Posizionare i bicchieri in un luogo sufficientemente caldo, con una temperatura intorno ai 20-25°C;
- Se il foglio di scottex dovesse asciugarsi, inumidirlo con un contagocce
Passati 7-15 giorni, in base alla varietà di peperoncino, dovranno iniziare a spuntare dai semi delle radichette bianche.Attendere ancora qualche giorno, in modo che le radichette attecchiscano alla carta scottex.
Quando il germoglio sarà abbastanza robusto da sostenersi da solo, l’involucro del seme cadrà facendo spuntare le prime foglioline (cotiledoni): a questo punto è possibile rimuovere - con estrema delicatezza - la carta, aiutandosi con uno stuzzicadenti.
Nel caso in cui i cotiledoni restino incastrati nel seme bisogna intervenire tempestivamente, provando a rompere il guscio del seme dall'interno verso l'esterno e con delicatezza, stando attenti a non danneggiare i germogli.
Completata la germinazione è arrivato finalmente il momento di trapiantare il seme germogliato. Continua a leggere per scoprire come eseguire questo passaggio.
Come preparare il terriccio per i peperoncini
Prima di procedere al trapianto del seme di peperoncino piccante germogliato è importante preparare il terreno di coltivazione.
Il terriccio ideale deve essere:
- Morbido;
- A grana fine;
- Leggero;
- Con pH leggermente acido.
- Ricco di sostanze organiche.
Il terreno per coltivare il peperoncino non deve essere troppo compatto, ma anzi per favorire il corretto drenaggio dell’acqua andrebbe miscelato con materiale inerte, ad es. perlite, pomice, vermiculite o argilla espansa se coltivi in vaso.
Per coltivare i peperoncini in vaso è consigliato il terriccio già leggermente concimato, come il light mix della biobizz, a cui si potrà eventualmente addizionare concime liquido a basso contenuto di azoto e ad alto contenuto di fosforo e potassio.
Coltivazione del peperoncino: la fase del trapianto
Il trapianto del seme germogliato viene effettuato interrando le radici all’interno di un vasetto o un contenitore con un terriccio di qualità. Le piantine andranno sistemate in un luogo illuminato, ma non esposte a luce diretta.
Una volta che hanno raggiunto i 10 cm di altezza, e saranno dunque ben formate, è possibile metterle a dimora in vasi più grandi o direttamente in terreno, facendo attenzione ad esporle al sole in modo graduale.
Facciamo riferimento alla coltivazione in vaso per suggerire le fasi corrette di questa operazione:
- Selezionare con attenzione il vaso in base alla dimensione e all’altezza della pianta (per il primo travaso a 45 gg dalla semina, sarà necessario in vaso da 12 cm di diametro, per poi passare dopo 20 gg a un vaso da 30-40 cm di diametro e 35-40 cm di profondità);
- Sistemare argilla espansa o perlite sul fondo del vaso, per evitare ristagni d'acqua e formazioni di muffe;
- Aggiungere terriccio universale già concimato e addizionato con concime liquido;
- Inumidire il terriccio del vaso dove si trova la piantina per agevolare la rimozione;
- Tirare via la piantina, capovolgendo il vasetto in cui si trova e facendo attenzione a liberare delicatamente le radici dal terriccio in cui sono cresciute;
- Fare un buco abbastanza grande nel nuovo vaso e inserirci all’interno la piantina con tutte le radici;
- Tamponare per far aderire bene la pianta al nuovo vaso.
Il peperoncino non ha bisogno di grandi spazi per crescere bene, quindi è possibile anche coltivarlo in vaso sul proprio balcone.
Tuttavia bisogna fare attenzione ai continui rinvasi aumentando progressivamente le dimensioni fino alla messa a dimora definitiva, in modo da agevolare e fortificare la crescita.
La coltivazione in terreno, ovviamente, richiede diverse accortezze, come vedremo nel prossimo paragrafo.
Quali sono i lavori di coltivazione che richiede una pianta di peperoncino
Il peperoncino è una varietà piuttosto atipica della famiglia delle Solanacee, di cui fanno parte anche pomodori, peperoni, melanzane e patate.
Come questi ortaggi, anche per i peperoncini la coltivazione in campo richiede una preparazione adeguata del suolo, in modo che possa trovare l’ambiente giusto per radicarsi.
I lavori nell’orto dovrebbero iniziare almeno 10 giorni prima del trapianto e consistono in:
- Vangatura profonda senza rigirare la zolla;
- Concimazione del terreno (con letame, pellettato o litotamnio);
- Zappatura delle zolle rompendole nei primi 5-10 cm;
- Rastrellatura e livellatura della superficie.
Prima di trapiantarle, è consigliabile lasciarle all’aperto in vaso per un paio di giorni, così da farle acclimatare. Sarà poi sufficiente piantarle scavando una buca e mettendole nel pane di terra.
Molto importante è la distanza da tenere tra le piantine, che deve essere all’incirca di 20-40 cm sopra la fila, e 30-50 cm tra una fila e l’altra. Dopo aver piantato le piante di peperoncini bisogna averne anche cura, perciò è necessario:
- Utilizzare tutori di sostegno se la coltivazione è in zone particolarmente esposte al vento;
- Irrigare le piante mantenendo il suolo sempre un pò umido;
- Utilizzare supplementi di concime o booster per favorire la crescita;
- Mantenere pulita la zona di coltivazione eliminando le erbe infestanti;
- Potare e tenere ordinata la pianta durante la coltivazione per renderla più produttiva.
Un altra accortezza è proteggere e difendere la pianta da possibili patologie e aggressioni di parassiti. Scopri di più leggendo il prossimo paragrafo.
Parassiti e malattie dei Peperoncini: come difendere la coltivazione
Coltivare i peperoncini richiede una profonda conoscenza delle problematiche a cui la pianta può andare in contro, a causa soprattutto di agenti patogeni come funghi e parassiti.
Tra i parassiti e le malattie più frequenti nelle coltivazioni di peperoncino ci sono:
- Afidi;
- Alternaria;
- Fusarium;
- Verticillium;
- Oidio;
- Mosca bianca;
- Peronospora.
Senza entrare troppo nel dettaglio, è estremamente importante saper riconoscere quando la pianta risulta ammalata perché questo consente di intervenire per tempo.
Il colore e la forma delle foglie, ad esempio, sono un buon indicatore. Foglie ingiallite e accartocciate, ad esempio, potrebbero indicare la presenza di mosca bianca. La presenza di una patina polverosa e biancastra sulle foglie, invece, è il segno caratteristico dell’Oidio o Mal bianco.
Per contrastare queste patologie puoi optare per trattamenti a base di bicarbonato di potassio o di zolfo, nei casi più gravi.Oppure scegliere trattamenti preventivi naturali a base di macerati di ortica o di aglio.
La difesa biologica della pianta è essenziale per arrivare alla raccolta e ottenere il massimo dalla tua coltivazione.
Raccolta della pianta di peperoncino e conservazione dei semi
Il tempo di maturazione dei peperoncini è diverso a seconda delle varietà scelte. Tuttavia è molto semplice capire quando è arrivato il momento di raccogliere i frutti.
In linea generale, dalla allegagione del fiore alla completa maturazione del frutto, trascorrono almeno 45 giorni. Quando sono pronti per essere raccolti, i peperoncini avranno il colore della buccia uniforme, solitamente di un bel rosso brillante.
È già in questa fase di raccolta che è necessario pensare a come conservare il seme. Proprio i primi frutti raccolti sono quelli più indicati per estrarre i semi di peperoncino da piantare nella stagione successiva.
Come fare?
- Aprire il peperoncino con un coltello;
- Estrarre i semi;
- Lasciare i semi ad asciugare, appoggiati su un foglio di carta e in un luogo ben arieggiato;
- Dopo la fase di essiccazione, conservarli in un contenitore sigillato, in un luogo buio e asciutto.
Ricordati di effettuare questa operazione indossando guanti in lattice e occhiali protettivi. Terminata la raccolta dalla pianta, dovrai avere cura di potarla e di eliminare i tralci vecchi per darle modo di rigenerarsi.
Molto importante poi è proteggere la pianta in vista dell’inverno. Per le piante coltivate in balcone, è sufficiente spostarle in casa. Quelle nell’orto o in giardino, invece, le puoi coprire con teli antigelo in TNT.
Ovviamente questa operazione non è necessaria nel caso in cui tu abbia deciso di far crescere la tua pianta di peperoncino in una coltivazione in vaso indoor.
Coltivare il peperoncino in vaso: consigli per farlo indoor
La coltivazione indoor in una grow box o una grow room, in cui è possibile controllare le condizioni climatiche e di luce a cui viene sottoposta la pianta, ti permetterà di trattarla come perenne.
Piantare il peperoncino in casa e coltivarlo è consigliabile soprattutto se si vive in una zona troppo fredda, oppure se si vuole velocizzare la coltivazione e ottenere frutti prima della stagione calda.
L’attrezzatura necessaria per la coltivazione domestica:
- Vassoi di plastica con coperchio;
- Lana di roccia oppure terriccio professionale;
- Grow Box o Grow Room;
- Illuminazione indoor con lampade a luce fredda 6500 K;
- Termoigrometro;
- Dispositivi che assicurino aerazione costante;
- Sistema di irrigazione;
- Misuratore pH e EC;
- Miniserra con Centralina per il controllo dei parametri di temperatura (25°C) e di umidità (60-65%).
Una volta predisposta tutta l'attrezzatura necessaria potrai iniziare la tua coltivazione del peperoncino in vaso.
Le fasi sono pressoché uguali a quelle già illustrate. Si comincia con la germinazione: i vassoi vanno riempiti con terriccio o lana di roccia e inumiditi. Si passerà poi a piantare i semi, praticando piccoli fori nel substrato.
Interrati i semi, i vassoi andranno coperti ma facendo attenzione che i fori per la circolazione dell’aria siano aperti. In questa fase è opportuno controllare sempre la temperatura utilizzando un misuratore digitale.
Se si utilizza una miniserra con centralina per il controllo automatico ambientale, i semi non saranno soggetti ad eccessivi sbalzi di temperatura e umidità.
Germinati i semi sarà sufficiente spostare i vassoi all’interno di una grow box o una grow room dove sarà possibile garantire alle giovani piantine adeguata illuminazione e corretta temperatura.
Ricordati di:
- Scegliere lampade che siano adatte alle varie fasi di sviluppo della pianta;
- Installare un timer per temporizzare l’illuminazione e assicurare il giusto apporto di luce (tra le 12 e le 18 a seconda della fase di sviluppo);
- Favorire l’aerazione con un ventilatore per grow box;
- Utilizzare un sistema di irrigazione a goccia;
- Monitorare i valori di pH e EC con un misuratore digitale combinato per accertarti che le piante ricevano le corrette dosi di sostanze nutritive.
I passaggi successivi e le accortezze da avere per la coltivazione indoor dei peperoncini piccanti sono abbastanza simili a quelli già illustrati per la coltivazione outdoor.
Ciò che fa la differenza, ovviamente, è possedere attrezzatura e strumenti professionali, e non affidarsi troppo al fai da te.
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